Le macchine sceniche
Gli artisti isolani curano la messa in scena di macchinari ripresi dalle fonti storiche, da trattati di ingegneria o dalla storia del teatro e delle feste, o anche derivati dalla loro personale visione teatrale. Gli “ingegni” scenici furono grandi protagonisti delle rappresentazioni di piazza, del teatro sacro e delle feste di corte del Rinascimento. La meraviglia, la trasformazione, l’effimero erano aspetti affidati ai maggiori artisti e ingegneri, in modo da stupire e suscitare il racconto dei diplomatici presenti alle corti, delle delegazioni straniere in visita, del popolo. Abbondante era l’uso di effetti pirotecnici e fuoco che illuminavano cortili e oggetti su scena. Gli artisti isolani si sono negli anni specializzati nella rappresentazione di giochi di fuoco formando il gruppo dei Fuochini. Gli ingegneri macchinisti isolani, gli scenografi e gli sgobatori progettano e realizzano le opere e i loro effetti scenici in loco e in proprio, con impegno e studio. Una grande scala a chiocciola che sale verso il cielo, la neve che cade, montagne e alberi che cambiano al variare della stagione, colonnati e fontane, grandi pavoni: niente è impossibile!
Nel 2011 per lo spettacolo Insulae Mediterraneus, ovvero l'isola tra le terre una grande macchina che rappresentava il sole e la luna attraversava lo spazio scenico facendo roteare fino a 5 metri un grande globo terrestre che conteneva fuoco e fumo, e una grande luna.
Nel 2014 per lo spettacolo Ultra Tempus. Fabula di Orfeo et de l’umano ingegno hanno realizzato l’automa meccanico a forma di uccello, opera di Leonardo da Vinci, appena tratteggiato dal maestro, con accanto il nome di “ocel de la comedia”. La macchina ha “sorvolato” la piazza partendo dal campanile della chiesa, grazie alla ricostruzione del meccanismo non svelato dal disegno originale. Inoltre è stata portata su scena una grande montagna apribile, sempre di Leonardo, per la rappresentazione dell’Orfeo di Poliziano, tema principale dello spettacolo. Negli Intermezzi, cioè scene che si alternano al dramma principale, una torre mobile alta quattro metri si trasformava da “studio-testa” di Leonardo da Vinci a macchina del volo a drago, visualizzando i significati delle scene basati su temi esplorati dallo stesso da Vinci nei suoi disegni, messi su tela.
Nel 2015 quattro diverse macchine, due da un trattato del XV secolo e altre da notizie su celebri spettacoli teatrali sono in cantiere per il prossimo lavoro dal titolo Mirabilia noctis. Di Dafne, Apollo et di salvatiche istorie.