Il cibo nel Rinascimento
Il convivio
Convivio, vivere insieme, soprattutto nel momento più intrigante quello del pasto. Cena o pranzo che sia, mangiare è una necessità ma anche un piacere. Le nostre radici storiche alimentari e poi gastronomiche, ci permettono di avere un bagaglio culturale enorme che il Palio di Isola Dovarese ha iniziato a scoprire quasi venticinque anni fa. Nel centro della pianura padana, dove la via d’acqua del fiume Oglio faceva arrivare il sale e le notizie sul cibo di altri, lontani dal mare e dalle montagne, dove l’olio era sconosciuto e dove maiali pascolavano nei piccoli boschi di querce, dove la pianura non è piana e la signoria dei Gonzaga influenzava le scelte gastronomiche.
Il cibo dei nobili e dei notabili, raro, attento alla ritualità, fra “grassa quaresima” ed ostentativa quotidianità. Da Platina con Mastro Martino de Rossi a Cristoforo Messisbugo, nelle radici padane dove acque e campi coltivati producono formaggi et verzure de ogni sorte, il paesaggio agrario più antico del mondo che si fa cibo.
Rimettere in tavola una cucina senza l’influenza dei prodotti provenienti dal nuovo mondo che molto avrebbero cambiato nel gusto e nelle preparazioni, in una dispensa che sembra abbia poco ma invece permette una grande scoperta del gusto. Una cucina trionfante si propone in un confronto al sapore attuale, un percorso di scoperta di gusti eccezionali e sconosciuti. Dal mangiare frugale dei rustici, dove non solo il fagiolo dolico è attore ma anche i cibi della festa, nella cui occasione ci si poteva permettere di più. Le taverne delle contrade fanno da corona al convivio in un contrasto sapiente fra l’ostentazione gastronomica di pochi e il piacere della pancia dei più. Sotto la guida di Luciano Sassi i piatti vengono serviti nel grande convivio, esclusivo cuore del sabato sera.
Lista Allergeni e Ingredienti