Il favete linguis
Le quattro contrade sono chiamate a ricostruire ambienti, oggetti, mestieri, pietanze e personaggi in costume storico plausibili per la seconda metà del XV secolo, per offrire al pubblico una piena immersione nella vita dell’epoca, potendo scegliere di avventurarsi nelle taverne a mangiare in una scodella di terracotta, o osservare i mestieri e gli oggetti del tempo, bere vino sulle strade incontrando ovunque giullari e strani personaggi.
A tal fine il paese spegne le luci elettriche e lascia che sia il fuoco a illuminare gli ambienti delle taverne e delle vie, così pure gli elementi attuali sono rimossi alla vista o del tutto.
Il giudizio sulla migliore ricostruzione storica è affidato a una giuria di esperti itinerante, composta da storici o da esperti di settore (costumi, cucina, scenografia) che emette il verdetto prima della fine delle gare su piazza, la domenica pomeriggio, premiando chi sarà stato più accurato.
Il premio costituisce una sfida parallela rispetto alle stesse gare: non costituisce cioè punteggio per esse. Fu restituito nel 2004 riprendendo una gara già esistente negli anni precedenti, che era stata accantonata, e della quale porta il nome.